Vorrei carezzare le tue mani come allora, tenerle strette la sera mentre ti addormentavi fra le coperte del tuo letto.
Vorrei poter guardare nei tuoi occhi e vedere quelle tue piccole bugie e la luce della giovinezza.
Vorrei sentirti raccontare delle tue corse sulla spiaggia e del calore del sole, dell'acqua salata, delle risate fra le amiche e di quel ragazzo che ti guardava di nascosto.
Vorrei poterti aiutare a scuola, studiare con te e comprare tutte quelle cose di cui una ragazza ha bisogno.
Vorrei aspettarti alla fermata dell'autobus o sentire il rumore del motorino che arriva dietro la curva.
Vorrei sgridarti, abbracciarti, ascoltarti.
Vorrei essere ancora la tua mamma ma qualcuno ha deciso che non posso esserlo più, non ne ho diritto, non posso desiderarlo nè soffrirne la mancanza.
Il mio dolore non vale niente.
La mia vita non ha valore allora, perchè se mi sono stati tolti tutti i miei figli mi è stata levata la mia stessa esistenza.
Perchè avevo scelto da sempre di vivere quella vita che oggi non posso vivere più: non più la casa enorme piena delle risate dei bambini, degli animali, dei ninnoli amati, della consuetudine e dei progetti.
Tutto è stato ucciso, straziato, infangato.
Basta, più nulla: solo la polvere e le stanze vuote.
Nessun commento:
Posta un commento