domenica 15 luglio 2018

Il ricordo della felicità

Chi ha memoria dell'attimo preciso della propria vita in cui è stato completamente felice?
Io lo ricordo chiaramente quale è stato il momento centrale in cui ho sentito la felicità scorrere nelle mie vene,  la pace,  la piena serenità:
era un pomeriggio di giugno di dodici anni fa, ero comodamente seduta sulla sedia a sdraio, appena fuori la veranda; mi godevo il caldo dei primi raggi di sole estivo, con le braccia alte sulla testa, a faccia in su, guardando il cielo nitido,  azzurro; nell'aria svolazzavano miriadi di  semi avvolti dai piumini dei pioppi, sentivo le voci  delle bambine che giocavano gioiose con le biciclette.
Ero serena,  tranquilla.
Ecco quello è stato il momento più felice della mia vita.
Lo ricorderó per sempre.
Lo porteró nel mio cuore in eterno.
Ancora più oggi che tutto questo non c'è più.
Ancora più ogni volta che viene affermato che non sia mai potuto esistere.
Ancora più perchè è stato portato via il presente ed il futuro.
Ma mai potrà essere annientato il passato.
E non potrà essere deturpato neppure dalle malvagità.
Soprattutto rimarrà indelebile,  puro,  vero,  enorme,  quell'istante preciso di immensa felicità, con le risate delle mie piccole a riecheggiare fra i batuffoli dei pioppi sparsi in tutta la vallata.

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 E poi ci sono le audizioni alle Forze dell'Ordine. Ci sono i racconti di tutto quanto subito. Ci sono le inchieste, gli scavi nel marci...